Primo incontro all’Aran per il rinnovo,dopo quasi nove anni di assenza, del contratto del personale del Servizio Sanitario Nazionale. Previsti tre tavoli di lavoro di cui il primo sulle nuove aree e la classificazione dell’organico che prevede la figura del “professionista specialista”.
Il presidente Aran Sergio Gasparrini ha illustrato ai sindacati convocati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind, Fsi, Nursing Up e le confederazioni Cgil, Cisl, Uil, Confsal, Cgs, Usae e Cse) l’impianto dell’atto di indirizzo approvato dal Governo che farà da guida alla trattativa.
Ovviamente, preliminare e propedeutica alla trattativa la questione delle risorse per garantire l’aumento medio contrattuale di 85 euro secondo l’accordo con i sindacati di fine 2016, delle risorse necessarie a sterilizzare l’effetto degli aumenti per poter usufruire del bonus fiscale di 80 euro e la defiscalizzazione del salario di produttività e dello sviluppo del welfare contrattuale.
Il presidente Aran ha poi proposto un calendario di lavoro ai sindacati che l’hanno condiviso. I successivi incontri verteranno su:
- organizzazione del lavoro (ordinamento, classificazione del personale e nuove aree proposte);
- regole di costituzione e utilizzo dei fondi per giungere, come negli altri comparti di contrattazione, a un fondo unico;
- orario di lavoro.
Condivisione da parte di tutti i sindacati sulla proposta delle aree tematiche; le organizzazioni rappresentative hanno chiesto che tutte le questioni vengano affrontate avendo prima definito quale sia la visione complessiva e, soprattutto, avendo verificato quali risposte si garantiscono alle attese dei professionisti della sanità.
Nell’atto di indirizzo sulla classificazione del personale è prevista la figura del “professionista specialista” (l’infermiere specialista con competenze avanzate portato avanti con forza dalla FNC IPASVI) e di quello “esperto” e la ridefinizione e riclassificazione degli incarichi professionali e gestionali.
I sindacati hanno chiesto quali professioni si ipotizza di inserire e quali i contenuti delle nuove aree e di valutare con attenzione cosa possa essere immediatamente esigibile e cosa, invece, richiederebbe interventi di altra natura, normativi o amministrativi, per poter far parte della contrattazione decentrata.
Il prossimo appuntamento (col primo dei tavoli proposti) è previsto tra dieci – quindici giorni, partendo dall’approfondimento sulle nuove aree proposte, il loro funzionamento e sui profili interessati.
“Parte l’impegno per dare un nuovo impulso alla valorizzazione delle professioni sanitarie seguendo le linee indicate nel Patto per la Salute e nel recepimento di tutte le ultime direttive europee in materia. Ora i sindacati facciano di tutto per chiudere in fretta la partita: i nostri professionisti sono ormai in attesa da troppi anni – ha commentato la presidente della Federazione Nazionale IPASVI, Barbara Mangiacavalli -. Spetterà poi all’Osservatorio Nazionale per le Professioni Sanitarie prevedere i vari percorsi formativi, compreso (per la laurea magistrale) il nuovo indirizzo clinico, implicito nella nuova figura di professionista specialista. L’avvio delle trattative tuttavia conferma l’efficacia della politica portata avanti dall’IPASVI. Concertazione diventa ora la parola chiave. E collaborazione reale tra tutti i professionisti della salute per continuare a lavorare fianco a fianco in un nuovo modello di sanità sicura, efficace, appropriata e sostenibile”.