Si celebra oggi, 15 Febbraio, la 28esima giornata mondiale contro il cancro infantile (International Childhood Cancer Day -ICCD-), data scelta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tumori infantili. Sono 250.000 i bambini a cui viene diagnosticato un tumore (si tratta di una stima in difetto poiché in molti paesi non esiste ancora un registro), e, nonostante si tratti di una patologia curabile, continua ad essere la principale causa di morte nei pazienti pediatrici, dopo le malattie infettive.
Ogni 3 minuti un bambino muore di cancro.
Guardando all’Italia, ogni anno si ammalano di tumore circa 1400 bambini (0-14 Anni) e 800 (Adolescenti): 2200 diagnosi di cancro ogni 365 giorni [1].
Entrando più nel dettaglio, nella fascia d’età 0-14 anni la leucemia è il tumore più diffuso con circa il 40% di incidenza, e in particolare la leucemia linfoblastica acuta, i cui pazienti hanno tassi di sopravvivenza nell’ordine del 90%. Secondi per frequenza sono i linfomi (16%), a cui seguono i tumori maligni del sistema nervoso centrale (13%), tra cui il glioma, i tumori del sistema nervoso autonomo (8%), tra cui il neuroblastoma, i sarcomi dei tessuti molli (7%), i tumori del rene (%), delle ossa (5%), della retina, della tiroide e altre forme rare. Se guardiamo agli adolescenti, quindi alla fascia di età tra i 15 e i 19 anni, le cose cambiano: i più frequenti sono i linfomi di Hodgkin (24%), seguono i tumori della tiroide (11%), le leucemie (11%), i tumori delle cellule germinali (10%), i linfomi non-Hodgkin (8%), i tumori del sistema nervoso centrale (7%), il melanoma (7%), i sarcomi delle parti molli (6%) e i tumori dell’osso (5%). [2]
Per quanto concerne le cause, solo il 5-6% dei tumori pediatrici ha una chiara origine genetica, come il retinoblastoma o il tumore al rene di Wilms, che sono provocati da mutazioni ben conosciute e/o appartengono, in una significativa percentuale dei casi, a condizioni ereditarie ben note; Per quanto riguarda i fattori ambientali, che spesso finiscono sul banco degli imputati, sappiamo che in generale possono avere un ruolo nella formazione dei tumori – basti per esempio pensare al fumo di sigaretta, anche passivo ‒ ma nella maggioranza dei casi non si riesce a stabilire una correlazione certa tra un agente chimico o fisico e l’insorgenza di un singolo caso di cancro, se non in un 3% in cui si ha una diretta correlazione con esposizioni ambientali (infezioni, agenti fisici come dosi massicce di radiazioni, sostanze chimiche) [3].
Quindi oltre il 90% dei tumori pediatrici ha cause ignote.
Va sottolineato con una certa enfasi che seppur i genitori non hanno alcuna responsabilità per il cancro che può colpire i propri figli, possono proteggere i propri figli dallo sviluppo di alcuni tipi di tumori attraverso specifiche vaccinazioni: quella contro il virus dell’epatite B, per evitare il cancro del fegato a cui predispone questa malattia, e la vaccinazione contro l’HPV, a partire dai 12 anni, per prevenire insieme all’infezione i tumori, tra gli altri, del collo dell’utero, del pene, dell’ano e del cavo orale.
Ogni anno, si ammalano di tumore (linfomi e tumori solidi) o leucemia oltre 1400 bambini e oltre 800 adolescenti. Si stima che oggi in Italia ci siano più di 44.000 persone che hanno avuto un tumore da bambini e la loro età media è attualmente attorno ai 30 anni [4].
Grazie ai progressi degli ultimi decenni circa l’80% dei malati guarisce. Negli ultimi anni si sono raggiunti eccellenti livelli di cura e di guarigione per le leucemie e i linfomi, ma rimangono ancora bassi i tassi di guarigione per i tumori cerebrali, i neuroblastomi e gli osteosarcomi.
Inoltre, molti dei farmaci attualmente usati per combattere i tumori pediatrici non sono autorizzati per l’uso pediatrico.
Infine, è opportuno riportare quelli che sono, secondo la Childhood Cancer International, i diritti fondamentali per tutti i bambini con diagnosi di cancro:
- Il diritto alla diagnosi tempestiva e corretta;
- Il diritto di accedere a medicinali essenziali salvavita;
- Il diritto a trattamenti medici appropriati e di qualità;
- Il diritto a seguire le cure, i servizi e le opportunità di sostentamento sostenibile per i sopravvissuti.
Inoltre, se la guarigione non è raggiungibile, la CCI sostiene il diritto del bambino a sperimentare una morte senza dolore. Sebbene inconcepibile nei paesi avanzati come l’Italia, dove particolare attenzione è posta alle cure palliative, la realtà scioccante per la maggior parte delle nazioni a basso reddito medio è che i bambini affetti da cancro moriranno senza alcuna assistenza o gestione del dolore [5] [6].
MARCONE Mauro
[1]https://www.airc.it/pediatrici
[2]https://www.salute.gov.it/portale/
[3]https://www.fondazioneveronesi.it/
[4]https://www.msdmanuals.com/it-it/