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Gli infermieri a Draghi: valorizzare la professione e rendere l’infermiere il riferimento per cittadini e famiglia sul territorio

Crescita professionale degli infermieri con il riconoscimento delle loro qualità assistenziali e dell’autonomia necessaria a garantire servizi e assistenza all’altezza di un Servizio sanitario davvero nazionale, universalistico ed equo.

Stop al precariato e alle soluzioni emergenziali per quanto riguarda la carenza di organici, che con la pandemia ha mostrato tutti i rischi che comporta per la salute dei cittadini.

Nuova governance e nuovo impulso al sistema sanitario, perché cresca intorno alle persone, con contatti e reti di prossimità per i fragili, senza dimenticare i giovani che hanno ormai altrettanti bisogni e rischiano di trasformarsi in “nuovi poveri”.

Il tutto grazie a un diverso utilizzo dei fondi del Recovery Plan e all’applicazione reale e immediata delle previsioni del Patto per la salute, riconoscendo l’essenziale apporto che un sistema multiprofessionale sganciato da modelli ormai obsoleti può dare alla crescita non solo della cura e dell’assistenza, ma anche della prevenzione e della tutela reale delle fragilità.

La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), nella sua lettera di benvenuto al premier Mario Draghi, illustra le basi della crescita professionale e del sistema sanitario, con precisi riferimenti agli paesi europei e offrendosi come partner primario per la crescita e la definizione di nuovi modelli che dovranno caratterizzare il sistema salute.

“Siamo certi –  si legge – che grazie alla Sua prestigiosa esperienza, saprà dare nuova linfa alle strutture e ai professionisti sanitari che fino a oggi hanno fatto di tutto per garantire l’altissima qualità del nostro Servizio sanitario nazionale, ma che ormai sono allo stremo sia economicamente, nonostante le risorse impegnate per la pandemia e le previsioni non del tutto risolutive del PNRR, sia, soprattutto, dal punto di vista degli organici, con gravi ripercussioni non solo sui servizi, ma anche sull’assistenza ai cittadini”.

“Gli infermieri – spiega la lettera – nella pandemia si sono dimostrati essenziali per l’assistenza ai pazienti altrimenti soli nelle corsie Covid, si dimostrano fondamentali per il supporto ai malati cronici come sottolineano anche le associazioni di cittadini-pazienti che li rappresentano, sono i naturali controllori della salute scolastica e dell’educazione sanitaria, rappresentano la punta di diamante delle strutture vaccinali, anche se rispetto alle vaccinazioni per la pandemia è stato finora rallentato il loro apporto e intervento”.

“Finora – continua la lettera a Draghi – si è parlato più volte, d’intesa con le Regioni, di assicurare un piano di assunzioni straordinarie di medici e infermieri e integrare i servizi sanitari e sociosanitari territoriali, ma la maggior parte di queste intenzioni è rimasta per adesso sulla carta.

Si tratta di valori e azioni fondamentali per le quali la FNOPI da anni si batte per dare nuove speranze agli oltre 454mila professionisti infermieri che rappresenta, quale maggior ordine professionale del paese.

Professionisti che – conclude – da anni, sono in attesa di una nuova organizzazione del lavoro che riconosca l’alto livello di professionalità ormai raggiunto, cancellando le attuali difformità che non consentono spesso di far gestire nel modo più corretto e meritocratico il personale nelle aziende pubbliche e private accreditate con il Servizio sanitario pubblico”.