“Investire sul personale, da tutti i punti di vista, e attuare le indicazioni del Patto per la Salute: è il modo migliore per far tesoro di questa crisi, per ripensare e rinnovare il nostro Sistema Sanitario Nazionale. E la giornata di oggi ci insegna che la storia sempre ha una lezione per chi la vuole ascoltare”. Così la Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, Barbara Mangiacavalli, parla oggi in occasione della Giornata Internazionale degli Infermieri.
“L’anno 2020, caratterizzato dalla pandemia da Coronavirus- prosegue la Mangiacavalli- ci consegna un 12 maggio in cui celebriamo una triplice ricorrenza: la Giornata Internazionale degli Infermieri, l’Anno Mondiale degli Infermieri sancito dall’OMS, e il bicentenario dalla nascita in Italia di Florence Nightingale, l’artefice della moderna assistenza infermieristica. Florence non è soltanto nata in Italia, ha anche fatto due lunghi viaggi nel nostro Paese,dove ha preso spunti e riflessioni per il suo lavoro e per lo sviluppo della sua professione. Celebriamo questo 12 maggio in maniera atipica – spiega la presidente FNOPI – cioè a distanza sulle reti social e online, in maniera molto diversa da come noi infermieri siamo abituati a gestire le nostre relazioni, soprattutto noi che come professione abbiamo tra i primi elementi valoriali la relazione di cura. Il 2020 ci ha impedito di incontrarci, non possiamo permetterci di organizzare iniziative, ma soprattutto non possiamo permetterci di abbandonare i nostri posti di lavoro e i nostri assistiti”.
La FNOPI aveva programmato di festeggiare il 12 maggio a Firenze e di realizzare un confronto internazionale per riflettere sul senso della professione degli infermieri. “Ma l’evento è solo rimandato – rassicura Mangiacavalli – e vogliamo comunque esserci, anche se in modo nuovo e diverso, per celebrare degnamente la Giornata Internazionale dell’Infermiere, l’Anno Mondiale dell’Infermiere e il bicentenario dalla nascita di Florence Nightingale“.
Secondo la presidente FNOPI “oggi più che mai è importante guardare al passato e farne tesoro. La pandemia ci ha confermato l’importanza di analizzare i dati, valutare le evidenze scientifiche e sottoporre dati e analisi ad un ragionamento logico. Ci ha consegnato l’esigenza di imparare dal passato per non ripetere gli errori delle epoche precedenti. Queste intuizioni erano già presenti nel pensiero e nell’opera di Florence, la quale ha salvato migliaia di vite durante la sua attività professionale. Ed è quello che noi infermieri italiani stiamo facendo oggi e faremo domani. Voglio augurare un buon 12 maggio a tutti”.
In occasione della Giornata Internazionale degli Infermieri, anche la Chief Nursing Officer dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Elizabeth Iro, ha voluto mandare un messaggio: “Invio un caro saluto agli infermieri in Italia e a quelli di tutto il mondo, in questa speciale Giornata – dice -, che si stanno riunendo ‘virtualmente’ per commemorare il bicentenario dalla nascita di Florence Nightingale, un’infermiera fuoriclasse in tema di prevenzione e controllo delle infezioni. Oggi è un giornata speciale anche perché ricade nell’Anno Internazionale dell’Infermiere e dell’Ostetrica designato dall’OMS per il 2020 e durante la peggiore pandemia che abbiamo mai vissuto”. Per questo Iro vuole ringraziare sentitamente tutti “per tutto quello che fate- prosegue- per salvare le vite e fornire le cure. Voglio rendere omaggio, in particolare modo, agli infermieri che sono stati contagiati e porgo le mie condoglianze a coloro che sono morti durante questa pandemia”.
Ora l’obiettivo, secondo la Chief Nursing Officer dell’OMS, è quello di “aumentare la consapevolezza dell’importanza di questa professione e di elevare lo status e il profilo dell’assistenza infermieristica, consentendo agli infermieri di prendere il posto che spetta loro, nel cuore delle sfide per la salute del XXI secolo. Le comunità infermieristiche di tutto il mondo adesso hanno l’opportunità di far aumentare gli investimenti nel personale sanitario e in particolare per infermieri e ostetriche, anche dopo questo 2020- sottolinea Iro- e l’Organizzazione Mondiale della Sanità resta pronta a supportare i Paesi ora e in futuro”.
In tutto il mondo ci sono quasi 28 milioni di infermieri, che rappresentano il 60% degli operatori sanitari. “Sono loro la spina dorsale del sistema sanitario – sottolinea Iro – ma c’è bisogno di altri 6 milioni di infermieri a livello globale. Il mio invito va allora a governi, responsabili politici, datori di lavoro e autorità di regolamentazione, perché è necessario coordinare a livello internazionale azioni adeguate a sostegno del personale infermieristico, a partire dalla sicurezza dei luoghi di lavoro. Vanno poi sviluppate politiche per proteggere gli infermieri da molestie, violenze e discriminazioni sul posto di lavoro. Il mio invito ai governi- conclude- è quello di destinare maggiori investimenti nella professione infermieristica”.