Con l’approvazione in Conferenza Stato-Regioni delle Linee guida sul fascicolo sanitario elettronico proposte dal ministero della Salute, lo scorso 10 febbraio è stato compiuto un importante passo avanti nell’ambito del relativo progetto. Entro il 2012, il Fasciolo potrà essere reso disponibile su tutto il territorio nazionale per i cittadini italiani.
“Il Fascicolo sanitario elettronico che ogni italiano porterà con sé come una vera e propria carta d’identità sanitaria – ha dichiarato il ministro della Salute Ferruccio Fazio – consentirà di migliorare enormemente l’assistenza sanitaria, permetterà di intervenire rapidamente ed efficacemente in caso di emergenze e farà risparmiare notevoli risorse al sistema sanitario. Le linee guida individuano gli elementi necessari per una progettazione omogenea del fascicolo elettronico su base nazionale ed europea”.
Il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) verrà realizzato dalle Regioni previo consenso dell’assistito, e consiste nell’insieme dei dati e documenti digitali di tipo socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti il paziente. Coprirà l’intera vita di quest’ultimo e sarà costantemente aggiornato dai soggetti che lo prendono in cura.
Nelle urgenze, il Fse permetterà agli operatori di inquadrare immediatamente i pazienti; consentirà la continuità delle cure, permetterà di condividere tra gli operatori le informazioni amministrative (ad esempio prenotazioni di visite specialistiche, ricette, etc.).
L’accesso al Fse potrà avvenire mediante l’utilizzo della Carta d’identità elettronica (Cie) e della Carta nazionale dei servizi (Cns). L’accesso potrà essere consentito anche attraverso strumenti di autenticazione forte, con l’utilizzo di smart card rilasciate da certificatori accreditati, o debole, con l’utilizzo di username e password, o con altre soluzioni, purché siano rispettate le misure minime di sicurezza nel rispetto del Codice in materia di protezione di dati personali.
La necessità di linee guida nazionali è nata da una ricognizione effettuata nel 2008 dal ministero della Salute che ha indicato un buon dinamismo che si sta traducendo in progetti attivi in tutte le Regioni, ma con troppe differenziazioni nelle soluzioni applicative, nei modelli architetturali, negli standard semantici e nelle modalità di utilizzo dei sistemi.
Per giungere ad una sintesi delle iniziative esistenti e promuovere l’adozione di un modello omogeneo nazionale, il ministro Fazio ha istituito un tavolo tecnico che ha predisposto le linee guida approvate il 17 febbraio dalla Conferenza Stato Regioni.