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L’infermiere calabrese Alessandro Monterosso vince il premio per la migliore startup a DigithON

L’infermiere pediatrico calabrese Alessandro Monterosso, dopo numerosi successi conseguiti anche all’estero, a 28 anni ha sbaragliato l’agguerrita concorrenza delle altre startup in concorso a DigithON, maratona digitale di scena nei giorni scorsi a Bisceglie (Barletta-Andria-Trani).

Grazie ai voti del comitato scientifico e a quelli arrivati online, la Mosaic Software S.r.l., azienda da lui fondata a Padova con quattro soci, si è infatti aggiudicata il primo premio da 10mila euro offerto da Confindustria Bari-BAT.

Un giusto riconoscimento per Patch AI, progetto che punta a trasformare la ricerca clinica in virtù della centralità del paziente e di tecnologie digitali all’avanguardia, come Artificial Intelligence (AI), Machine Learning (ML) e Natural Language Generation (NLG). Attraverso l’analisi di conversazioni in chat tra i singoli pazienti e un infermiere virtuale, questa innovativa startup elabora i comportamenti dei pazienti stessi e personalizza le risposte ai loro bisogni di salute.

L’infermiere Alessandro Monterosso commenta così la sua vittoria: “Sinceramente questo risultato ci ha sorpreso, perché nelle competizioni a carattere generalista il comitato scientifico non sempre possiede il background necessario per apprezzare la bontà di un progetto che si inserisce in una nicchia di mercato quasi inesplorata. Invece, credo che proprio la peculiarità del settore in cui ci collochiamo, oltre al focus sul benessere del paziente, abbia colpito il comitato stesso, i cui voti sono stati determinanti per la vittoria. Una vittoria alla fine schiacciante, nonostante la votazione online abbia premiato maggiormente altre idee. Comunque, al di là del prestigioso riconoscimento, usciamo arricchiti da questa esperienza. La portata nazionale di DigithON permette infatti un proficuo confronto tra i tanti partecipanti, ponendo le basi per eventuali, future collaborazioni”.

“La startup – continua l’infermiere Alessandro Monterosso – è nata dalla mia partecipazione ai trial chimici sulla sperimentazione clinica dei farmaci. Non ci ho messo molto a capire quanto fosse complicata la comunicazione tra pazienti e professionisti, spesso affidata a WhatsApp. In pratica, i pazienti mi contattavano via messaggio a qualsiasi ora del giorno e della notte. E io, da bravo infermiere, rispondevo sempre. Però mi chiedevo: sarebbe possibile un incontro tra la tecnologia e l’attenzione per il paziente, in modo che quest’ultimo sia in grado di ottenere ogni informazione attraverso una specifica app? Allora ho lasciato il posto fisso e mi sono iscritto al master della “Bocconi” in Economia e management sanitario internazionale, con borsa di studi ottenuta per merito. È stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita, condivisa con menti brillanti, provenienti da vari Paesi”.

Le congratulazioni di tutto il direttivo dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della BAT che insieme al presidente Giuseppe Papagni, che conclude “Si tratta di un’innovazione con prospettive molto interessanti. Potrebbe diventare un punto di riferimento tecnologico per tutti coloro che riescono a immaginare le potenzialità dell’infermieristica anche al di fuori del contesto ospedaliero”.