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Giochi e colori in pediatria: la creatività nei presidi sanitari finalizzata a migliorare l’assistenza al bambino

Nell’ambito della cura dei bambini, il progetto parte da una fase sperimentale in cu ci si propone di analizzare le caratteristiche della degenza pediatrica e di come quest’ultimo si approccia ai presidi medici usati durante la degenza stessa.

Ho voluto incentrare il mio progetto sul superamento della paura in ospedale da parte dei bambini, lasciando in loro delle tracce, dei segnali positivi sia in riferimento all’ospedalizzazione in sé, sia in riferimento all’approccio di essi con lo staff medico/sanitario, affinchè essi abbiano una concezione positiva sulla malattia e su chi potrebbe aiutarli. Perciò ho pensato che lo strumento principale per abbattere il muro delle paure e ansie, fosse quello di utilizzare in modo creativo e ludico i presidi sanitari, coinvolgendo i bambini stessi nel piano assistenziale.

L’ipotesi da cui parte la fase di sperimentazione si concentra sullo sviluppo della domanda: “possiamo rendere meno traumatico l’ospedalizzazione del bambino attraverso l’utilizzo di presidi reinventati, che lo coinvolgano attivamente?” per dare risposta a tale domanda, verrà somministrato un questionario che tenderà ad analizzare gli aspetti quantitativi e qualitativi del ricovero visto dagli occhi dei bambini.

Inoltre in una fase successiva divideremo le interviste e la sperimentazione su due gruppi: su un primo gruppo verranno adoperati i presidi reinventati e ne valuteremo gli effetti. Su un secondo gruppo applicheremo le normali procedure assistenziali con i presidi standard, valutandone gli effetti. In ultima analisi rapporteremo gli effetti dell’uno e dell’altro in modo da capire se la tesi ipotizzata è valida o meno.

Obbiettivi dello studio:

Dal presupposto che nell’ambito della cura dei bambini spesso la degenza ospedaliera viene vissuta in maniera traumatica e negativa; i presidi sanitari soprattutto, posso essere visti come oggetti estranei e freddi che suscitano paure e ansie nel bambino che rischia di non collaborare in maniera attiva alla sua riabilitazione in ospedale. La creazione di presidi reinventati dal punto di vista estetico, potrebbe aiutare questi ultimi ad affrontare con serenità qualsiasi procedura essi siano sottoposti. Per verificare tali effetti è stata effettuata un’indagine statistica con la somministrazione di questionari che andranno ad analizzare gli aspetti quantitativi e qualitativi del ricovero visto dagli occhi dei bambini. Una volta analizzati i questionari, ed elaborato i risultati, si potranno fare diverse ipotesi su come si potrebbe limitare il trauma del ricovero del bambino, e su come o con quali tattiche si possono rendere più confortevoli e piacevoli i vari presidi con cui è venuto a contatto il degente. Dopo aver definito il fenomeno, ed analizzata l’ipotesi che si vuole dimostrare, lo scopo del progetto sarà:

  • Verificare se il bambino affronta con paure e ansie la degenza ospedaliera;
  • Valutare gli effetti dell’utilizzo dei presidi reinventati e non;
  • Confronto dei dati raccolti e valutazione finale con possibili miglioramenti da apportare

Metodo:

La ricerca è stata effettuata nella regione Puglia, all’interno delle strutture ospedaliere in cui ho effettuato, durante i tre anni accademici, il tirocinio formativo: in particolare nel reparto di Pediatria dell’Ospedale “Mons. R. Dimiccoli” di Barletta e nel reparto di Pediatria, e Pronto Soccorso dell’Ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie. L’indagine è stata effettuata durante in un arco di tempo di 6 mesi ossia periodo intercosso tra marzo e agosto, durante i quali sono stati valutati i pazienti pediatrici. Ai fini dell’indagine si è deciso di valutare la popolazione distinguendola in due gruppi: un primo gruppo denominato “gruppo di studio” il quale comprende pazienti a cui sono stati sottoposti presidi reinventati per verificarne la reazione e l’efficacia degli stessi; ed un secondo gruppo denominato “gruppo di controllo” che comprende pazienti a cui sono state sottoposte le ordinarie prassi mediche senza alcun ausilio di presidi reinventati. Quale metro di suddivisione e somministrazione dell’indagine, si è scelta l’alternanza dei giorni: infatti fanno parte del gruppo di studio tutti i pazienti che hanno avuto accesso all’interno delle strutture ospedaliere nei giorni dispari; al contrario fanno parte del gruppo di controllo tutti i pazienti accessi nei giorni pari.

Durante il periodo dell’indagine ho ottemperato a compilare il questionario in base ai pazienti che accedevano all’interno della struttura dandone in primis un numero identificativo che lo rappresentasse all’interno della popolazione. In seconda fase il questionario veniva da me auto compilato rilevando informazioni qualitative e informazioni quantitative. Il questionario si divideva in più parti: il primo step riguardava l’identificazione del paziente pediatrico richiedendo informazioni personali generiche quali: sesso, età, scuola di appartenenza, identificazione dell’accompagnatore, stato civile, titolo di studio e lavoro di esso. Lo step successivo richiedeva un’analisi accurata sui motivi dell’accesso del paziente rilevando se lo stesso riscontrasse altri problemi di salute. Con la collaborazione dell’equipe medica venivano annotati e rilevati i parametri vitali del bambino quali pressione arteriosa, temperatura corporea, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e saturazione. Durante la visita veniva osservato il comportamento che il bambino presentava durante la procedura assistenziale in ogni sua sfaccettatura, misurandone anche la durata. A scopo dell’indagine veniva chiesto all’accompagnatore quale comportamento il bambino presentava sia all’interno del proprio domicilio, sia all’esterno in ambito sociale. Ad ogni paziente durante la visita effettuata, veniva chiesto, in base all’età, di esprimere il loro grado di dolore attraverso l’ausilio delle scale del dolore di “Flacc” e “Wong-Baker”.

Per il gruppo di studio ai quali venivano applicate le procedure mediche con l’ausilio di presidi reinventati, veniva valutato il comportamento del bambino; gli effetti che a prima vista il presidio aveva su di esso; ed infine veniva richiesto al paziente di indicare in base alla scala di dolore di appartenenza, l’eventuale grado di sofferenza. Tale procedura veniva bypassata per coloro i quali appartenevano al gruppo di controllo.

Per poter dare atto all’indagine, il progetto ha richiesto un’analisi dei presidi comuni utilizzati dal personale sanitario durante le prime procedure assistenziali che si rivolgono al paziente pediatrico al momento del ricovero in ospedale. Infatti sono stati oggetto di analisi: fonendoscopio, flebo e asse portaflebo, saturimetro, arredamento presente nella stanza di degenza del reparto pediatrico.

Il successivo step è consistito nel disegnare su carta i possibili prototipi di presidi rivisitati in chiave ludica affinché potessero suscitare reazioni positive agli occhi dei bambini durante le procedure assistenziali. Per lo scopo si è preso in considerazione soggetti che fanno da richiamo alle fantasie più comuni dei bambini tra cui animali (topolino, mucca, millepiedi, pulcino, porcellino e elefantino); personaggi dell’animazione contemporanea quali i Minions; ed infine soggetti inanimati del mondo naturale che risaltano l’immaginazione infantile come il sole, mongolfiera e aquilone. Per far ciò ci si è avvalso di ricerche bibliografiche che riguardassero gli studi sulla cromoterapia, e in particolar modo sulle tematiche riguardanti il test dei colori di Lüscher. Inoltre si è fatta attenzione sui possibili materiali da poter utilizzare e impiegare durante la fase di realizzazione; attenzione riguardante sopratutto i materiali che non andassero a nuocere o compromettere la sterilità e l’efficienza del presidio stesso. In tale analisi si è preferito scegliere un tessuto quale il pannolenci che per la sua composizione risulta essere morbido e facilmente adattabile a qualsiasi impiego. Dopo un’attenta valutazione dei vari riferimenti bibliografici e delle diverse documentazioni scientifiche – universitarie, è stato possibile dare seguito al questionario da somministrare e ai diversi presidi reinventati sotto chiave creativa

I risultati dell’indagine che di seguito si andranno ad elencare e darne esaustiva interpretazione, sono stati estrapolati attraverso l’uso del programma statistico IBM SPSS.

Risultato:

Al termine del percorso ho potuto osservare i risultati del progetto, dal quale si nota come i presidi di colore giallo, verde e blu hanno avuto un maggior riscontro positivo, infatti osservando le tabelle statistiche, si deduce che hanno avuto dei benefici anche sul miglioramento dei parametri vitali dal momento in cui si è mostrato tale presidio reinventato. Infatti non a caso si è potuto costatare che i colori che hanno avuto maggiore successo sono associati ai presidi che sono piaciuti molto,, come il sole, minions e il pulcino che sono di un giallo sgargiante, il millepiedi di un verde acceso, e il blu cielo del guanto con faccine disegnate. Si è subito notato un miglioramento delle procedure assistenziali, in quanto i bambini sia attratti dalle figure simpatiche create per coprire il presidio, che dal colore che le caratterizzavano, si sono distratti dal dolore, si sono tranquillizzai e hanno avuto un atteggiamento collaborativo nei confronti dell’equipe sanitaria. Al contrario non hanno riscontrato successo i presidi con una colorazione più spenta, come il grigio, bianco e nero che non hanno riscontrato grossi benefici, sia dal punto di vista clinico dove non si evince un miglioramento sui parametri vitali, e sia sull’interessamento che poteva esordire nel bambino. Questo ci fa capire come dei semplici presidi reinventati, colorati a misura di bambino possono dare scenari positivi, diversi da quelli che siamo abituati a vedere nell’assistenza infermieristica

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Francesca Lestingi

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