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Intervista a tutto tondo alla presidente della Federazione Annalisa Silvestro

Intervista a tutto tondo per la presidente della Federazione nazionale Collegi IPASVI, Annalisa Silvestro, sul quotidiano on line di informazione sanitaria Quotidiano Sanità. Un colloquio franco e ragionato che chiude idealmente un ciclo di articoli dedicati dalla testata romana alla professione infermieristica.

Al centro del dibattito, le recenti polemiche su quanto è di pertinenza del medico e quanto dell’infermiere. Polemiche aspre, come si evince dalle parole della Silvestro: “Nel momento in cui il presidente dell’Ordine dei medici di Bologna presenta un esposto alla Procura dicendo che gli infermieri esondano nelle loro competenze e quindi abusano della professione medica, sposta il terreno del confronto dall’ambito professionale a quello giuridico. E gli esiti possono essere due: il primo è che la magistratura intervenga per dire cosa possano fare gli uni e gli altri, il secondo che riconosca che si sta abusando della professione medica. In questo secondo caso, io sarò costretta a dire a tutti gli infermieri di fare non uno, ma due o tre passi indietro. Ma mi chiedo come potrà reggere il sistema, però…”.

Spazio anche alla formazione infermieristica di rango universitario e a tutto quanto ne sta conseguendo: “Cè una parte del mondo sanitario – spiega la presidente – che non vuole modificare gli attuali assetti perché teme che si mettano in discussione equilibri di potere che si basano su modelli molto antichi, che avevano ragione di essere impostati in quel modo quando l’unica figura sanitaria intellettualmente riconosciuta e con un profilo formativo elevato era il medico”.

Il tema della carriera infermieristica è un altro argomento “caldo” dell’intervista: “Con la legge del 2011 si è ritenuto di poter risolvere il nodo posto dalle professioni sanitarie, e in particolare dall’infermieristica che è la più numerosa, individuando un dirigente infermieristico in ogni azienda – dice Annalisa Silvestro -. Ma è evidente che questa non è certo una soluzione sufficiente. Anche perché basta guardarsi intorno: le amministrazioni hanno un numero di dirigenti rilevante, i medici entrano addirittura tutti come dirigenti, pensare che per gli infermieri ce ne sia uno solo in ogni azienda è davvero poco”.

Clicca qui per leggere il testo integrale dell’intervista.

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